CONDANNATA LA BANDA DELLE TRUFFE

La pena più pesante – 7 anni – per il capo banda, un 60enne di Darfo, per il resto della gang condanne fra i due e i cinque anni. Il tribunale di Brescia ha emesso la sentenza per i truffatori seriali camuni arrestati nella primavera scorsa grazie ad una brillante operazione dei carabinieri di Artogne e della Compagnia di Breno scaturita da un'indagine del pubblico ministero Ambrogio Cassiani. In carcere dopo una lunga serie di truffe e raggiri messi a segno in tutto il Nord Italia tra Lombardia, Veneto e Friuli un 60enne di Darfo Boario condannato a 7 anni di carcere, la sua fidanzata rumena di 35 anni a due anni e dieci mesi. Condannato a 5 anni un 55enne di Bagnolo, mentre aveva patteggiato 3 anni e 8 mesi un 29enne di Sarnico, residente a Piancamuno. Un altro componente della banda ha scelto il dibattimento e sarà processato nei prossimi mesi. Le mosse dell'indagine che ha portato a scoprire le truffe dal colpo messo a segno alla Cascina Clarabella, comunità di recupero per malati psichiatrici dove acquistarono pagando con un assegno falso e presentando documenti contraffati mille e 200 bottiglie di vino pregiato per un costo di 11 mila euro. Ma pare che la truffa abbiamo movimentato qualcosa come 400 mila euro. Rubavano di tutto, dai gioielli ai cani., ma la loro specializzazione erano le truffe: si presentavano al malcapitato di turno, aziende, cooperative e negozi, acquistando la merce con assegni circolari contraffatti e poi la rivendevano. Ottima presenza e buone maniere, i cinque erano insospettabili e si sentivano anche impunibili. E invece dopo la truffa a Clarabella dalla stazione di Artogne, sono partite le indagini anche con appostamenti e pedinamenti dei cinque finchè ai loro polsi non sono scattate le manette.

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