UNA PERGAMENA PER NON DIMENTICARE

Il 9 agosto 2004 lo Stato d’Israele ha riconosciuto il titolo di “Giusti tra le nazioni” ai gandinesi Bortolo e Battistina Ongaro, Vincenzo Rudelli (primo sindaco di Gandino nel dopoguerra) Giovanni Servalli, Francesco Lorenzo e Maria Chiara Carnazzi Nodari. Addirittura è aperta un’istanza, proposta dalla signora Marina Loewi (scomparsa nel 2017) per riconoscere il titolo di “Giusto tra le Nazioni” al paese seriano. “In occasione della Giornata della Memoria - spiega Mariangela Rudelli, assessore alla cultura- il Comune di Gandino ha predisposto una stampa anastatica della pergamena di ringraziamento del 1948, che sarà distribuita agli allievi della scuola secondaria di primo grado. “Le parole della pergamena del 1948 -sottolinea il sindaco Elio Castelli - racchiudono l’orgoglio di un nobile esempio che resta nella storia della nostra comunità, ma anche l’impegno a far sì che nessuno possa mai dimenticare la barbarie di quegli anni ed il valore inestimabile del dialogo e dell’uguaglianza”. Esattamente settant’anni fa, nella primavera del 1948, gli Ebrei profughi a Gandino consegnarono all’allora sindaco Raimondo Zilioli, una pergamena preparata con cura e ricca di gratitudine. A consegnarla, il 25 aprile 1948 nel giorno dell’anniversario della Liberazione, fu Iechiel Dubiensky, che a Gandino aveva trovato riparo da esule ed avuto salva la vita. Quella di Gandino è una storia per certi versi incredibile, ancor oggi oggetto di ricerca e approfondimento: decine e decine di Ebrei furono salvati dalle famiglie di una comunità che seppe creare una rete di solidarietà a tutti nota ma in nessun modo mai denunciata agli occupanti tedeschi. Documenti e testimonianze ricordano complicità inaspettate addirittura da persone che rivestivano ruoli precisi nelle gerarchie locali del partito fascista. Fra le storie legate a Gandino anche quella di Elisabetta Ghelfenbein, moglie di Ferruccio Galmozzi, primo sindaco di Bergamo dopo la Liberazione. La donna, di origine ebraica, dopo l’8 settembre del 1943, fu nascosta in gran segreto nel Convento delle Orsoline di via Castello a Gandino.

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