FESTOSO RIENTRO A VALLE

350 capi di bestiame, manze, vitelli, bovine da latte ed un buon numero di cavalli avelignesi, della grande mandria di Domenico Alessi di Artogne, dopo ben 120 giorni tarscorsi a brucare il maglio delle erbe d'alta montagna, prima a Malga Fontana Sesa di Palot quindi alle malghe alte del Maniva infine di nuovo a Fontana Sesa, hanno fatto definitivo ritorno ad Artogne nei loro quartieri invernali. Vista la zona di monticazione ed il numero elevato di capi, la transumanza si è svolta come da tempi immemorabili; a piedi e lungo sentieri noti alle bovine che, nei cromosomi, hanno scritto chiaro il percorso per andare a cibarsi dell'erba migliore, profumata, ricca di essenze ben diverse da quelle della piana dell'Oglio. Non sono bovine da stalla né da recinto: nate in piena libertà, vivono all'aria aperta, forti, resistenti a tutto, da subito abituate ad affrontare tutte le peripezie della montagna, del bosco, delle stagioni, dei temporali e del solleone. La grande mandria, dopo il ritorno dal Maniva che ha richiesto ben due giorni attraverso il crinale tra Vallecamonica e Valtrompia, si è fermata qualche giorno acclimatandosi a Fonatana Sesa, quindi ha iniziato il suo ritorno festivo Artogne per fermarsi una notte a gustare anche le erbe di Valmorino sopra Vissone. Infine, da qui ha ripreso la via di casa tra uno scampanio festivo, creando un concerto di campanacci di ogni tonalità che ha rallegrato il cuore della valle. Tra sei mesi inizierà il viaggio a ritroso: Artogne, Valmorino, Valnegra, Fontana Sesa, quindi le creste alte del Marucolo, l'antico sentiero del Muffetto, la Foppa del mercato, il Dasdana, il dosso di galli e finalmente le malghe del Maniva.

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