NEONATI MORTI, INCHIESTA AL CIVILE

“L'Agenzia di Tutela della Salute di Brescia, ha avviato nelle scorse ore, su mandato della Direzione generale Welfare della Regione Lombardia, una commissione d'inchiesta che avrà il compito di accertare cause ed eventuali responsabilità legate alla morte dei tre neonati avvenute tra il 29 dicembre e il 5 gennaio presso la Terapia Intensiva Neonatale dell'Ospedale dei Bambini dell'ASST Spedali Civili di Brescia". Lo ha fatto sapere l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, esprimendo il cordoglio dell'intera Giunta regionale alle famiglie dei piccoli. La Commissione è composta da medici specializzati in patologia neonatale, microbiologia e virologia, malattie infettive e medicina legae, deglo ospedali di Bergamo e Milano, che sono già a lavoro sulle cartelle cliniche che sono state messe in queste ore a loro disposizione. Concluderanno i lavori entro 30 giorni. La Procura ipotizza il reato di omicidio colposo e dall'inchiesta resta fuori il caso di un altro bimbo nato sabato 5 gennaio e venuto a mancare due ore dopo mentre era ricoverato nel reparto di Terapia intensiva del nosocomio cittadino perché si tratterebbe di un caso non assimilabile ai precedenti. Le morti sospette riguardano invece un bimbo nato prematuro alla ventiseiesima settimana il 30 novembre (940 grammi il suo peso) in un altro ospedale e arrivato solo successivamente al Civile dove è stato ricoverato in Terapia intensiva neonatale per dei problemi gravi che hanno portato al decesso, un bimbo nato alla trentesima settimana e che nei primi giorni di vita ha dovuto affrontare diversi e gravi problemi respiratori e una bimba nata prematura ala 27esima settimana e morta nel giro di 48 ore per delle complicanze. Anche l'ATS di Brescia ha aperto due inchieste relative da un lato alla gestione clinica dei tre casi, e dall’altro al funzionamento generale del reparto mentre la direzione strategica dell'ASST degli Spedali Civili di Brescia ha avviato i controlli interni per fare chiarezza sui decessi. Da questi primi controlli è emerso che i quadri clinici rimanderebbero a condizioni di malattia differenti e non sarebbero quindo correlati. In particolare, si esclude che le circostanze siano da ricondurre ad un focolaio infettivo epidemico.L'ospedale Civile ricovera ogni anno 500 bambini, di cui trecento nati prematuri. Il dato nazionale sulla mortalità si attesta intorno al 15%; il dato al Civile è del 13%.

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