ANCHE GLI AGRICOLTORI CONTANO I DANNI
Chi coltiva la terra sa che il raccolto dipenderà dalla qualità del lavoro svolto ma anche delle condizioni climatiche e quello che gli agricoltori temono maggiormente è la grandine. La grandinata che si è abbattuta nelle nostre valli nei giorni scorsi, durata oltre 20 minuti, accompagnata da una bomba d'acqua di 5 ore di pioggia ininterrotta, ha provocato danni importanti a coltivazioni e campagne. I campi di mais in particolare, secondo la Coldiretti, avrebbero riportato un danno del 70% e del 80% soprattutto nella bassa bresciana mentre in Valle Camonica e in Valsabbia risultano invece compromessi numerosi campi di erba medica a uso foraggio per l’alimentazione del bestiame, oltre alle coltivazioni ortofrutticole, soprattutto di zucchine, fragole e mirtilli. Il raccolto della stagione, per molti agricoltori, è completamente compromesso. Danni per il 30% circa anche ai vigneti dove le reti di protezione hanno evitato danni peggiori e i viticoltori sperano nel bel tempo ora per fare riprendere la vite perché giunga a maturazione nonostante tutto.In un contesto così segnato dagli effetti dei cambiamenti climatici su cicli delle colture e sicurezza del territorio, risulta particolarmente importante per le imprese agricole affidarsi a un’adeguata copertura assicurativa ed investire nella prevenzione, cercando dove possibile di riparare le coltivazione, e nella cura per curare appunto le piante così da non restare impotenti davanti ai bruschi eventi atmosferici che si verificano con sempre maggiore intensità che, secondo la Coldiretti, costano all’agricoltura italiana oltre 14 miliardi di euro in dieci anni.
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