CROCEDOMINI ALLO STREMO

La strada del Crocedomini, uno dei più importanti e classici passi alpini estivi d'Europa, che collega Vallecamonica, Valle del Caffaro quindi Valle Sabbia e Val Trompia, a oggi non è ancora stata riaperta. I danni della tempesta Vaia del 29 ottobre scorso, che nel tratto di strada da Campolaro alla cascata Vaia, per circa un paio mdi chilometri di tratto stradale, avevano creato gravi problemi al tracciato stradale, sono stati risolti dal punto di vista degli interventi forestali curati dalla Comunità Montana di Vallecamonica entro il 2 maggio, come annunciato nella conferenza stampa congiunta tra tutti gli enti interessati lo scorso 29 gennaio. I danni alla strada, i cui lavori, come annunciato dalla Provincia di Brescia, avrebbero dovuto seguire passo passo quelli del cantiere forestale, non sono stati ancora risolti. O meglio: la ditta Filippi, che ha in appalto dalla provincia la manutenzione della strada, si è rimboccata le maniche non appena avuto il via libera dagli uffici provinciali ed in men che non si dica ha realizzato opere di contenimento a monte di enorme importanza anche per il futuro della viabilità, mentre in queste ore sta completando la sistemazione a valle del tracciato con gettate in cemento armato e sostegni idonei per poter allestire il guard rail e garantire la piena sicurezza. Manca all'appello un tratto di circa 100 metri lineari di stara, nella zona della Cascata di Vaiuga, sopra la quale si sono stati schianti e cedimento di terreno. Per questo lavoro l'appalto era stato vinto dalla ditta RoGu Costruzioni di via Cripi 81 di Catanzaro, con un importo lavori a base d'asta di 908.939, di cui 29.097 come oneri per la sicurezza, con un importo finale netto di 628.615. L'appalto prevedeva l'inizio dei lavori il 16 aprile, con 150 giorni di tempo per concluderli, arrivando fino al massimo al 12 settembre, ma con ottime prospettive di concludere il tutto molto prima. Progettista dell'intervento è l'ing. Erika Savoldi della Provincia di Brescia e Direttore dei lavori l'architetto Giovan Maria Mazzoli, sempre della Provincia di Brescia. Alla data del 27 giungo il cantiere di quest'opera specifica non è ancora stato allestito. Dunque, quale ne sia la ragione, a oggi si registra un ritardo di ben 42 giorni rispetto alla data del contratto. Questo lunedì nella sede della Provincia di Brescia era stata convocata una riunione con la ditta RoGu di Catanzaro per fare il punto della situazione, ma la ditta non si è presentata. La notizia si è immediatamente sparsa tra tutti gli operatori del settore, che da Breno a Bagolino, passando per il Maniva e Collio, sono oltre un centinaio, tra albergatori, ristoratori, rifugisti, artigiani delle varie zone toccate dalla strada, alpeggiatori e commercianti ed ha destato un forte malumore al quale pare si stiano accompagnando alcune azioni eclatanti per i prossimi giorni.

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