TRUFFE AGLI ANZIANI: SGOMINATA BANDA
Anziani truffati in modo odioso: una telefonata fatta da finti carabinieri o poliziotti che annunciavano che un loro caro era rimasto coinvolto in un incidente, e un altrettanto finto avvocato che si prodigava per ottenere da loro soldi subito con varie scuse. E dietro questi raggiri c’era una organizzazione, con legami al clan camorristico Contini di Napoli. Ieri la rete è stata smantellata, con l’esecuzione, in diverse zone d’Italia, di 51 provvedimenti cautelari emessi dal gip del Tribunale di Napoli: per 13 è stato disposto il carcere, per 23 gli arresti domiciliari, per 15 l’obbligo di firma, mentre a 17 indagati è stata contestata anche l’aggravante della transnazionalità, perché le indagini, che hanno visto all’opera la Direzione distrettuale antimafia di Napoli, hanno accertato che la «rete» dei truffatori operava anche in Spagna. Così, hanno spiegato gli investigatori, la camorra ha riempito le sue casse con un giro di affari che riusciva a fruttare anche 200 mila euro a settimana. Il via alla maxioperazione è arrivato da un’indagine partita da Bergamo, minuziosa e particolarmente serrata (oltre 250 utenze sotto intercettazione telefonica) effettuata dai carabinieri del Comando provinciale di Bergamo, come hanno spiegato ieri il colonnello Paolo Storoni, comandante provinciale, e il colonnello Davide Giannì, comandante del Reparto operativo. Una serie di truffe è stata messa a segno nella Bergamasca, tra il 2015 e il 2016, la modalità era sempre la stessa, un copione che si ripeteva, e gli investigatori da Bergamo hanno scoperto che c’era un filo rosso che univa i diversi episodi. Un filo che portava a un’organizzazione «rodata», che non improvvisava, anzi. Nelle telefonate, che sembravano organizzate da «call center», chi chiamava l’anziano si presentava quasi sempre come maresciallo, sapeva far dire all’anziano molte cose della sua vita e poi spiegava che aveva chiamato perché un figlio, un parente, un nipote, era rimasto coinvolto in un incidente: spesso per rendere più realistica la chiamata in sottofondo si facevano sentire suoni di sirene. Qualche anziano, un sospetto, lo ha avuto. Dopo aver ricevuto la telefonata ha provato a richiamare i carabinieri o la polizia, ma il telefonista non interrompeva la comunicazione e così la linea continuava a essere collegata al truffatore.
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