BASTA DOLORE E MORTE SUL LAVORO

Morte dolore sul posto di lavoro, la CGIL camuno sebina chiede un'inversione di rotta. La fa, dati alla mano, degli infortuni sul lavoro. E' stato pubblicato in questi giorni il 5° report a cura dell'osservatorio sindacale della CGIL Valle Camonica-Sebino. La ricerca è stata conclusa il 23 dicembre 2020 ed è stata realizzato con il contributo di: Osvaldo Squassina, coordinatore Osservatorio Sindacale CGIL Vallecamonica – Sebino; Siria Garattini, già direttore del Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro- ATS Brescia; Paolo Ghidinelli, studente dell’Università di Economia di Brescia; Diego Spadacini, Funzionario Sindacale FIOM CGIL Vallecamonica-Sebino; Paolo Baisotti e Federica Nember della CGIL Vallecamonica-Sebino. La ricerca vuole mettere in luce l’importanza e la gravità di un tema come quello degli infortuni sul lavoro, spesso ignorato e taciuto, se non in condizione di assoluta gravità, per avviare un ragionamento a tutto campo, tra i soggetti interessati, con lo scopo di trovare delle soluzioni concrete che possano portare ad una drastica riduzione degli infortuni e delle malattie professionali. Infatti, nelle aziende del Comprensorio Sindacale della Vallecamonica Sebino ched conta un bacino di lavoratori di circa 75 mila persone, dal 2015 al 2019, si sono verificato oltre 2 mila cento infortuni ogni anno. Nel 2019 sono stati 2 mila 280 con 8 morti. Nello stesso anno in Italia si sono verificati 644 mila 803 infortuni con mille 156 morti, sono stati 179 in Lombardia 120 mila 221 infortuni, 14 mila 6 in provincia di Bergamo con 20 morti, 16 mila 710 in provincia di Brescia con 32 morti. Il 2020 merita un'analisi specifica: il numero degli infortuni, infatti nei primi dieci mesi del 2020, è diminuito rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma il lavoro ha subito un forte rallentamento a causa della pandemia. Da gennaio a ottobre del 2020, le ore di cassa integrazione hanno subito un aumento enorme a seguito della pandemia. Un capitolo della ricerca è stato dedicato alle malattie professionali di cui si parla molto poco ma danno spesso invalidità. I dati vengono resi noti grosso modo ogni dieci anni e su base provinciale. Poco si sa quindi nello specifico anche se Valle Camonica e Sebino erano caratterizzati negli anni passati da una maggiore incidenza di tumori ai polmoni, mesoteliomi, silicosi. L'ultimo rapporto su Brscia è del 2009, ma i dati forniti da INAIL dicono che Bergamo (28,6%) e Brescia (20,49%) rappresentano il 45% delle domande di malattie professionali dell'intera Lombardia. E poi c'è tutto il capitolo Covid: al 31 ottobre 2021 di rilevavano 66.781 denunce di infortunio sul lavoro a seguito di Covid-19 segnalate all’INAIL in Italia. Il settore della sanità e assistenza sociale registra il 69,8%. In Lombardia le denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 sono aumentate di 3.062 casi con il 78,9% delle denunce che riguarda il settore della “Sanità e assistenza sociale.

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