CALANO LE ASSUNZIONI
Le assunzioni di dipendenti, che ad Ottobre erano cresciute su base annua in misura apprezzabile (+9%), tornano in territorio negativo nel mese di Novembre con una flessione del -6,8%(contro un dato regionale lombardo di -12,2%, fortemente influenzato dalcalo del -18,7% delle assunzioni a Milano). E' quanto emerge dall'analisi del mercato del lavoro della provincia di Bergamo dal quale emerge che anche le cessazioni dei rapporti di lavoro sono in calo: le 10.721 assunzioni (erano11.502 a novembre dell’anno scorso) e le 9.073 cessazioni (non lontane dalle 9.398 nel novembre 2019) generano un saldo mensile positivo (+1.648) ma inferiore a quello registrato nel corrispondente periodo del 2019. Gli effetti della pandemia si fanno sentire a novembre che segna un peggioramento dei dati rispetto ad ottobre, mese in cui si era visto un recupero dopo la prolungata caduta tra aprile e settembre. Tra le tipologie contrattuali,le sole in crescita tendenziale a Novembre sono quelle in somministrazione (+20%), mentre risultano in calo i contratti a tempo determinato (-13%), in apprendistato (-28,5%) e con contratti a tempo indeterminato (-5,4%). Le assunzioni crescono su base annua in agricoltura e, di poco (+3%), nell’edilizia, mentre calano nell’industria (-7,6%) e nel commercio e servizi (-8,7%). In quest’ultimo aggregato rientrano due settori peculiari-la scuola (a prevalenza pubblica) e il lavoro domestico (in capo alle famiglie), entrambi fuori dal perimetro del mercato del lavoro delle imprese. Nella scuola contano le supplenze di docenti e personale ATA assunti, ancora a Novembre, per l’emergenza sanitaria. Per quanto riguarda il lavoro domestico, il boom è dovuto alla regolarizzazione di Colf e badanti e più in generale all’emersione di attività di cura e servizio per le famiglie a seguito delle restrizioni e dei controlli sulla mobilità delle persone nei periodi di lockdown. Le assunzioni calano di netto, del 20% circa, nel terziario. Le misure restrittive della mobilità delle persone e delle attività di ristorazione, intrattenimento e commercio, reintrodotte a Novembre per contenere la diffusione epidemica, hanno avuto effetto sulle assunzioni: nei servizi di alloggio e ristorazione sono in calo del 63% circa come a marzo 2020; altrettanto marcata la caduta nei servizi di intrattenimento; pesante anche la flessione nel commercio (-40,5%)e nelle altre attività dei servizi alle persone. La differenza tra assunzioni e cessazioni resta in positivo rispetto all'anno scorso per i settori dell'agricoltura, delle costruzioni e negativa nell’industria, nei servizi di alloggio e ristorazione, nel commercio, nelle attività di intrattenimento e negli altri servizi, nel trasporto e magazzinaggio e nella finanza. Migliora nei servizi operativi alle imprese, nei servizi professionali, tecnici e scientifici, nell’insieme di sanità e assistenza sociale e nei servizi d’informazione e comunicazione.
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