TRE SCENARI PER TAVERNOLA

Tre diversi scenari, tre possibili evoluzioni del fronte roccioso che interessa il monte Saresano. Nel pomeriggio di mercoledì 10 la Direzione Generale Territorio e Protezione Civile ha ricevuto i risultati dello studio commissionato dal comune di Tavernola – grazie al contributo di Regione Lombardia – sulle probabili evoluzioni della frana: a comunicarlo l’assessore regionale al Territorio e protezione civile Pietro Foroni. La relazione tecnica – stilata dallo Studio Geoter di Ardesio, sotto la guida del geologo Sergio Santambrogio, e dalla spin-off EG4RISK guidata dal professor Giovanni Crosta del Dipartimento di Geologia e Geotecnologie dell'Università di Milano Bicocca – ha evidenziato tre possibili scenari di frana. Ciascuno di questi è caratterizzato da una precisa volumetria compresa tra i 440mila metri di cubi di materiale (il minimo stimato) sino ai 2,1 milioni di metri cubi di roccia in movimento previsti dallo scenario massimo. Le simulazioni di scendimento ed espandimento della frana in caso di collasso, hanno mostrato che nel caso dello scenario meno preoccupante, con parametri geotecnici sfavorevoli, il materiale che raggiungerebbe il lago è sostanzialmente molto ridotto se non trascurabile. Con lo scenario intermedio presenterebbe un volume di circa 350.000 metri cubi, con velocità di ingresso nel lago medio-alte. Infine nello scenario peggiore, il volume di materiale che finirebbe in acqua sarebbe di circa 600.000 metri cubi con velocità elevate. Tutte le simulazioni interessano in ogni caso la zona della Cementeria Italsacci, le strade provinciali a lago - nella parte alta del versante - e la strada per Parzanica ed altre aree del comune di Tavernola. “Questo genere di simulazioni sono indispensabili per aggiornare i Piani di Emergenza della Protezione Civile del comune bergamasco, ma anche di tutti i paesi rivieraschi in caso di eventuale tsunami” ha sottolineato l’assessore Foroni. Al riguardo, l'Autorità di Bacino lacuale, con un contributo di Regione Lombardia, ha incaricato l'Università degli Studi di Bologna - Dipartimento di Fisica e Astronomia, al fine di realizzare una modellazione delle onde d'acqua sollevate da fenomeni franosi. I primi risultati sono attesi per la prossima settimana.

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