FARMACISTA AI DOMICILIARI

Falso e truffa aggravata. A tanto deve rispondere la farmacista di Vilminore di Scalve accusata di modificare le regolari ricette che i suoi clienti le presentavano per acquistare farmaci di tutt’altro genere, aggiungendo, all’insaputa dei medici che avevano firmato le stesse, medicinali dal costo ingente, interamente a carico del Sistema sanitario nazionale, mentre l’utilizzatore ne era esente. Tutto questo le avrebbe procurato un “ingiusto profitto” pari a 804.753 euro in meno di un anno. I primi ad avere più di un sospetto sono stati i titolari dell’azienda farmaceutica che produce i medicinali, la Biotest Pharma, che hanno avvisato i carabinieri del Nas di Brescia artefici dell'inchiesta che nella mattinata di giovedi ha portato all'arresto della farmacista. Nei confronti della donna ora agli arresti domiciliari, è stato disposto il sequestro ai fini della confisca della somma analoga o di beni equivalenti. “Farmacomat”, questo il nome scelto dagli inquirenti per l'operazione, chiara è in questo caso l’assonanza con il termine bancomat. I legali della della farmacista, gli avvocati Carlo Pressiani e Riccardo Bonetti dello studio «Locatelli & Partner» di Bergamo hanno evidenziato: “Ci siamo confrontati con la nostra assistita in merito al contenuto dell’ordinanza applicativa: ci riserviamo di esprimerci solo all’esito dell’esame degli atti d’indagine, considerata anche la complessità della vicenda”

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