OMICIDIO COLLEONI, VIA IL 3 GIUGNO AL PROCESSO

Accolta dal gip la richiesta di giudizio immediato nei confronti di Francesco Colleoni, il 34enne arrestato nella notte fra il 2 e il 3 gennaio scorsi con l’accusa di aver ucciso il padre Franco, 68 anni, ex segretario provinciale della Lega Nord bergamasca, titolare del ristorante «Il Carroccio» a Brembo di Dalmine, dove il 34enne lavorava come cuoco. Il delitto, maturato al termine di una lite fra padre e figlio, come ricostruito dai carabinieri di Treviglio e Bergamo, si era consumato la mattinata del 2 gennaio nel cortile della cascina che ospita il ristorante e le abitazioni di famiglia. L’omicidio è aggravato dal rapporto di parentela e Francesco Colleoni, difeso dagli avvocati Enrico Cortesi e Andrea Filipponi, non ha potuto accedere ai riti alternativi, essendo che la normativa vigente prevede che ai reati ai quali venga applicato l’ergastolo non possano più essere giudicati come processi con eventuali sconti di pena. Come detto il dramma era scaturito a seguito di un litigio. Il giovane ricorda che il padre gli si era avvicinato minaccioso e gli aveva rifilato una manata sul volto. Da quel momento in poi nella sua mente è subentrato un blackout che gli impedisce di ricordare. Stando all’accusa, Francesco avrebbe gettato a terra il padre e ne avrebbe ripetutamente sbattuto il capo sul cordolo del vialetto del ristorante, mettendo poi a soqquadro la sua stanza, simulando un furto fatto da estranei, finito in tragedia. A tradirlo la comparazione di una foto scattata dalla madre in mattinata che mostrava il volto di Francesco senza l'abrasione sulla guancia, che lo stesso aveva raccontato durante l'interrogatorio con i carabinieri, di essersi procurato alcuni giorni prima del fatto. L’inizio del processo è fissato per il 3 giugno.

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