LA LENTE DELL’ARPA SU TAVERNOLA

L’improvvisa accelerazione rilevata a febbraio, dapprima l’intervento d’urgenza di Regione Lombardia – insieme a Provincia di Bergamo, Comuni e Comunità Montana – e poi, immediati, i piani per far fronte all’emergenza. La frana del Monte Saresano - situata sopra il cementificio Italsacci a Tavernola Bergamasca - ha tenuto col fiato sospeso per diversi mesi enti, amministrazioni e cittadini del lago d’Iseo e nonostante un apparente situazione di stabilità, alla luce della sua gravità, è entrata oggi a far parte dei dissesti monitorati da Arpa Lombardia. Sarà infatti il Centro di monitoraggio geologico dell'Agenzia Regionale a prendere in carico la frana rocciosa, il cui volume è stato stimato in circa 2 milioni di metri cubi. Dai modelli elaborati dall'Università di Bologna sono emersi gli scenari di rischio determinati dall'eventuale caduta dei detriti all’interno del Sebino, utili ai Comuni spondali per l'elaborazione dei piani di emergenza, attualmente in corso di approvazione. Questi piani, per l’appunto, si basano sul sistema di allertamento gestito dal Centro Arpa e permetteranno dunque di avviare tempestivamente tutte le azioni necessarie in caso di accelerazione del movimento della massa rocciosa. Per questo, uno speciale radar interferometrico - installato dalla Provincia di Bergamo ed ora gestito dai tecnici regionali - sorveglia costantemente la parete, effettuando una scansione dell'intero versante ogni 2 minuti al fine di acquisire dati in tempo reale e allertare, in caso di emergenza, la Sala Operativa di Regione Lombardia per il coordinamento di tutti gli Enti locali e regionali coinvolti nelle attività di protezione civile. Al momento, come detto, la frana pare aver rallentato, passando da movimenti anche superiori ai 2 cm/giorno a quelli - recentemente rilevati e più tranquillizzanti - dell'ordine di decimi di millimetro.

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