IN AUMENTO GLI INFORTUNI SUL LAVORO

La ripresa degli infortuni sul lavoro corre di pari passo con il ritorno dei lavoratori nelle aziende e sulle strade.A parlare sono i numeri. Rispetto alla rilevazione di fine agosto, in un mese la differenza tra i deceduti nel 2020 e quelli di quest’anno si è ridotta drasticamente, passando da -6,2% a -1,8% a livello nazionale. I dati che ieri il presidente dell’Inail Franco Bettoni ha portato al convegno organizzato dalla Fondazione Gritti Minetti sul tema «Lavoro buono è lavoro sicuro» alla Casa del Giovane di Bergamo, hanno riferito di 17 morti in Bergamasca nei primi nove mesi di quest’anno (l’anno scorso furono 39). A preoccupare è soprattutto la ripresa delle denunce d’infortunio: tra gennaio e settembre sono state 8.269 rispetto alle 8.637 dello stesso periodo dell’anno scorso. La diminuzione è pari al 4,3% in bergamasca, ma la forbice si sta assottigliando: a fine agosto, infatti, le denunce d’infortunio presentate erano il 5,6% in meno rispetto al 2020. E in un solo mese i morti sono passati da 13 a 17. “Serve rimettere al centro le politiche di sicurezza con la formazione e l’informazione, ha detto Bettoni, partendo dalla scuola. Le norme ci sono, ma vanno rispettate”. In Bergamasca potrebbero arrivare una ventina di nuovi ispet- tori, ma a soffrire è anche l’Unità di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro di Ats. Dai sindacati un nuovo appello alla prevenzione: “Serve intervenire su formazione, prevenzione e questione degli appalti al ribasso, creando le condizioni economiche affinché non si privilegi il profitto a scapito della salute”.

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