CASO PRIVATE INTESA DI FIORANO
Nulla di fatto ieri al tribunale di Brescia, riguardo alla prevista sentenza d’appello sul caso relativo alla sparizione di 25 milioni di euro dalla filiale Private Intesa San Paolo di Fiorano al Serio. Imputato l’allora direttore ed ex sindaco di Valbondione Benvenuto Morandi, presunta vittima essendo che in primo grado, riguardo ai capi di imputazione che lo riguardavano era scattata l’assoluzione, A lamentare la perdita di circa 11 milioni di euro è l’imprenditore Gianfranco Gamba. Nel settembre 2016 Morandi era stato condannato in abbreviato a quattro anni per furto e truffa dopo che dai conti correnti di decine di clienti erano spariti 25 milioni di euro. Nel frattempo dei cinque capi di imputazione solo uno, quello principale, è sopravvissuto a prescrizione e depenalizzazione. Nonostante ciò, il procuratore generale nell’udienza del 3 novembre scorso aveva chiesto che la pena fosse aumentata a quattro anni e otto mesi, mentre i difensori, gli avvocati Marialaura Andreucci e Angelo Capelli, avevano invocato l’assoluzione. I fatti contestati vanno dal 2007 al 2013. Morandi avrebbe operato magheggi sui conti di alcuni clienti della filiale per nascondere le perdite degli investimenti effettuati. Il capo di imputazione scampato alla prescrizione riguarda il presunto furto dai conti correnti di 7 clienti, tra cui Gianfranco Gamba, la moglie e la figlia. Il gup aveva assolto Morandi per quanto riguarda i conti intestati all’imprenditore perché, affidando una cifra così ingente al direttore della Private, Gamba non poteva non sapere dei movimenti di denaro. Per questa contestazione i pm Maria Cristina Rota e Carmen Santoro avevano presentato appello, sostenendo che Gamba fosse all’oscuro di tutto. Morandi era invece stato condannato per i soldi spariti dai conti di moglie e figlia di Gamba. E su questa circostanza aveva invece ricorso la difesa che anche in appello ha sostenuto che era Gianfranco il delegato della famiglia ai rapporti con la banca e che dunque anche i movimenti sui conti intestati alle due donne fossero noti in casa Gamba. La sentenza è stata rinviata al 6 aprile prossimo.
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