SICCITA’: CONFAGRICOLTURA CHIEDE SOLUZIONI
Un tavolo permanente di confronto tra enti e operatori per la gestione in agricoltura della risorsa idrica. Lo ha istituito Regione Lombardia raccogliendo le proposte dei 12 Consorzi di Bonifica lombardi, per assicurare il costante monitoraggio della situazione e per condividere le azioni da mettere in campo per mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Nel 2022 gli effetti della siccità e delle elevate temperature sono costati alle imprese agricole lombarde quasi mezzo miliardo di euro, mettendo a repentaglio la tenuta economica del settore e con evidenti riflessi anche sui consumatori. La stagione agricola è ormai agli sgoccioli, ma il tema della carenza di acqua è ancora attualissimo, drammatico come lo è stato l’estate scorsa. Ancora oggi le riserve negli invasi idroelettrici montani e nei grandi laghi sono inferiori del 53 per cento rispetto alla media, a causa sia della scarsità di precipitazioni dello scorso inverno-primavera e per le temperature altissime dell’estate e dell’assenza prolungata di pioggia. L’acqua in agricoltura in questo momento non serve, ma l’appello lanciato da Confagricoltura Brescia durante la fiera zootecnica di Montichiari, è di non abbassare la guardia, in vista della prossima stagione: per non ritrovarsi nella difficile situazione del 2022 serve iniziare da subito a lavorare e trovare le soluzioni migliori per garantire il corretto equilibrio nell'uso della risorsa. Serve investire sull'ottimizzazione e la manutenzione delle infrastrutture e delle reti di irrigazione, snellire la burocrazia per i pozzi, crescere la fascia di regolazione dei laghi e delle aste fluviali, monitorare costantemente le riserve e molto altro. L’agricoltura ha ridotto di quasi il 30 per cento il consumo di acqua, impegnandosi ad adottare modelli sostenibili di gestione, come l’irrigazione di precisione. Ma solo questo non basta, serve mettere mano con urgenza all’intera rete idrica nazionale, che dopo trent’anni di abbandono è in pessime condizioni. In Italia solo l’11 per cento dell’acqua piovana viene trattenuta: è necessario rinnovare i sistemi irrigui, sanare la rete dell’acqua potabile, che perde il 42 per cento tra immessa ed erogata, ripristinare e rinnovare una rete infrastrutturale vecchia, con un tasso di dispersione elevato, costruire nuovi invasi e migliorare l’utilizzo delle acque reflue, una delle sfide più importanti dell’economia circolare. Oltre a un nuovo piano di investimenti nel settore idrico.
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