5 ANNI ALL’EX DIRETTORE DEL CARCERE

Antonio Porcino per 30 anni direttore del carcere di Bergamo è stato condannato in abbreviato (con sconto di un terzo della pena) a cinque anni, quattro mesi e venti giorni per vari reati di cui era accusato nell’inchiesta sul carcere di Bergamo esplosa nell’estate 2018. 22 i capi di imputazione, condannato per quindici e assolto per sette, tra i quali due episodi di peculato, due di truffa e due di tentata concussione. Il pm Emanuele Marchisio aveva chiesto una condanna a sette anni e mezzo. Tra i casi contestati, l’induzione indebita (riqualificata in concussione), per essersi fatto dare, dal 2015 al 2018, 20 mila euro (e cialde di caffè) dall’imprenditore Mario Metalli, titolare della Alfa Express di Urgnano, facendogli intendere che se non lo avesse ricompensato avrebbe perso la gestione del bar di via Gleno e di altri istituti carcerari. E la turbativa d’asta della gara per i distributori automatici a Monza. L’imprenditore è stato condannato a 4 mesi per la turbativa d’asta ed è stato assolto dall’induzione indebita, riqualificata dal giudice come chiesto dalla difesa. Il pm aveva chiesto per lui la condanna a 1 anno e 4 mesi, ma l’assoluzione per la turbativa d’asta. La figlia Veronica è stata assolta, come chiesto dal pm, oltre che dall’avvocato. Per Porcino c’erano poi le false attestazioni di malattia, la truffa per gli esami del sangue con il codice di prenotazione dei detenuti, il peculato di farmaci, risme di carta, due bombole di gas; il danneggiamento fraudolento dell’auto con la compiacenza di carrozzieri per prendere più soldi dall’assicurazione. E quello della violenza sessuale: battute e palpeggiamenti, baci e tentativi di baci. Nelle attenzioni di Porcino la barista del carcere, un’operatrice amministrativa, una dottoressa e una pedagogista. Per tentata concussione, la sfera è sempre sessuale, per aver fatto intendere ad una detenuta che, se avesse ceduto alle sue avance, le sarebbe stato concesso il lavoro esterno e a una psicologa che avrebbe proseguito a operare in via Gleno. Condannato a sei mesi per turbativa d’asta Daniele Alborghetti, commissario di polizia a Monza. Hanno invece patteggiato per la vicenda dei farmaci due ex responsabili dell’infermeria del carcere. Andranno a processo il 15 giugno altri sei imputati fra i quali l’ex direttore sanitario del carcere Francesco Bertè e l’ex capo della polizia penitenziaria Antonio Ricciardelli mentre altri quattro imputati sono stati assolti.

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