DELITTO CAMPA, IN AULA IL RACCONTO DELLA FIGLIA

Durante il processo per l’omicidio di Anselmo Campa, la figlia 21enne di quest’ultimo, Federica, parla dell’ex fidanzato Hamadi El Makkaoui, 24 anni, operaio di origini marocchine, in carcere con l’accusa di aver ucciso a martellate l’imprenditore 56enne nel corso di una lite scoppiata nell’appartamento della vittima a Grumello del Monte il 19 aprile dello scorso anno. A generare il delitto ci sarebbe il rifiuto sgarbato di Campa alla richiesta di ottenere immediatamente 500 dei circa 7.000 euro che El Makkaoui aveva versato per una Renault Clio, restituita all’imprenditore dopo un periodo di utilizzo. Futili motivi? E’ questo il nodo della questione, che potrebbe portare all’ergastolo l’autore della mortale aggressione a colpi di martello. Federica era rimasta in buoni rapporti con l’ex fidanzato. “Quando mio padre è stato ucciso - ricorda - io ero in Egitto a lavorare come animatrice in un villaggio turistico. Mi ha avvertito mia madre. Ho preso il primo aereo e all’aeroporto è venuto a prendermi il mio ex. “È stato con me in quei giorni”. La ragazza non sospettava di lui. “Dell’ arrestato l’ho poi saputo dai giornali”. “El Makkaoui inizialmente lavorava nell’azienda che mio padre che gestiva con i miei fratelli, racconta la figlia. Ma poi ha interrotto il rapporto lavorativo perché si sentiva oppresso. La giovane confessa che il padre, che di lì a pochi giorni avrebbe ceduto le quote dell’azienda ai fratelli in cambio di 600mila euro, era preoccupato, era andato dall’avvocato a dire che, se gli fosse successo qualcosa, le figlie erano comunque sistemate. Al bar lo vedevano più agitato del solito, aveva timore”. In carcere a San Vittore l’imputato si sente schiacciato da un peso enorme per la consapevolezza dell’irrimediabilità di quanto ha fatto. Non sa nemmeno lui perché ha compiuto il reato. A un certo punto si è trovato in uno stato delirante. Ora si sente mostruosamente colpevole. Federica invece soffre di sensi di colpa per essere stata lei ad averlo introdotto in famiglia. Il processo proseguirà con la prossima udienza prevista per il 12 giugno.

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