caldo stalle coldiretti
Con il grande caldo che assedia la città e la campagna bresciana - che da giorni ha il bollino rosso con temperature oltre i 38° di giorno e afa anche la notte - a soffrire sono anche gli animali nonostante doccette e ventilatori accesi per rinfrescare le stalle e superare la lunga estate torrida 2023. È l’allarme lanciato da Coldiretti Brescia in riferimento all’ondata di calore sull’Italia con temperature fino a 40 gradi percepiti che rappresentano una dura prova per le persone ma anche per gli animali. Nelle stalle da latte bresciane, dove si produce il 12% di latte a livello nazionale– precisa Coldiretti Brescia - le vacche stanno producendo fino al 20% in meno rispetto ai periodi normali, a causa delle alte temperature. Il loro clima ideale, infatti è fra i 22 e i 24 gradi, mentre oltre questo limite mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. Per questo – rileva Coldiretti Brescia – sono scattate le contromisure anti-afa nelle stalle dove gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo perché ogni singolo animale è arrivato a bere con le alte temperature di questi giorni fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi meno caldi: gli allevatori hanno attivato le ventole per l’areazione e la nebulizzazione di acqua fresca sugli animali, ma nonostante questo la produzione di latte cala.Per combattere questa situazione, alla razione alimentare molti allevatori hanno aggiunto un integratore a base di sodio e magnesio per idratare e mantenere bassa la temperatura corporea delle vacche e entrate in funzione le doccette. Una situazione che riguarda anche gli altri settori della zootecnia che registrano un calo dell’appetito e di conseguenza dell’accrescimento degli animali. La situazione è drammatica in un 2023 che – spiega Coldiretti – si classifica fino ad ora in Italia nella top ten degli anni più caldi di sempre con una temperatura superiore di 0,67 gradi la media storica che lo classifica al terzo posto tra le più alte mai registrate nel periodo dal 1800, quando sono iniziate le rilevazioni, secondo l’analisi della Coldiretti sui dati Isac Cnr nei primi sette mesi del 2023 dalla quale si evidenzia peraltro che per il nord Italia si è trattato del secondo anno più caldo, con l’anomalia del periodo che è stata di ben +0,86 gradi superiore la media.
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