I DANNI DEL NUBIFRAGIO

Un motociclista colpito da un albero nella bergamasca, a Medolago lungo la strada provinciale, dove un 64enne è stato portato in ospedale dopo che una pianta lo ha travolto, una vetrata delle piscine in frantumi a Dalmine dopo che il trampolino sradicato dal vento è finito contro la vetrata, una grandinata record in Val Brembana, dove a San Giovanni Bianco per liberare le strade dai chicchi qualcuno ha dovuto armarsi di pala, lamiere divelte dal vento a Dalmine lungo un'autogrill della A4, una parte del tetto di una villa scoperchiata a Mozzo, piante divelte e cadute sulle strade in vari paesi, come ad esempio a Pisogne, dove un albero è caduto sulla ferrovia interrompendo la circolazione dei treni. In Valle Camonica il forte vento e il forte temporale che si è abbattuto dal tardo pomeriggio di ieri e nella notte, ha causato danni in particolare a Paisco Loveno dove i vigili del fuoco volontari di Darfo hanno continuato a lavorare questa domenica per tetti scoperchiati, alberi caduti e cavi elettrici tranciati. Ampiamente annunciata, la perturbazione che ha interrotto il caldo torrido dei giorni scorsi, ha colto di sorpresa anche alcune persone in canoa sul Lago d'Iseo che nonostante fossero state avvisate dai vigili del fuoco di rientrare, sono rimaste in acqua con le canoe che quindi, al sopraggiungere del forte vento e del maltempo, si sono ribaltate. E' successo attorno alle 17.00 nelle acque del Sebino antistanti Sarnico e Sulzano. Immediato l'allarme ai vigili del fuoco del comando di Brescia che hanno allertato i vigili del fuoco al lavoro durante la stagione estiva nel presidio di Iseo e di Monte Isola che hanno soccorso le quattro persone in acqua nei pressi di Sulzano, mentre l'idroambulanza di Camunia Soccorso è intervenuta per soccorrere le quattro persone finite in acqua a Sarnico. Per fortuna stanno tutti bene e sono stati riportati a riva. Di queste ore anche l'allarme lanciato da Cia Lombardia per i danni causati dal violento nubifragio alle produzioni agricole, agli edifici, alle attrezzature e ai mezzi di lavoro delle imprese agricole. I danni principali riguardano l’allagamento e la devastazione di molti campi coltivati, delle reti e delle serre, lo scoperchiamento di tetti di stalle e magazzini, oltre a problemi di natura tecnica quali l’interruzione dell’elettricità.

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