VOLONTARI CERCANO IL CORPO DI CHIARA
I Volontari del Garda, il gruppo Soccorso Sebino, insieme ai Sub di Montisola stanno proseguendo nello scandagliare i fondali del lago tra Castro, Lovere e Toline alla ricerca del corpo di Cjhiara Lindl, la 20enne di Hemau in Baviera che si trovava in vacanza con la sorella ed un gruppo di amici al Camping Eden e che la sera di venerdì 1 settembre attorno alle 20.00 è scomparsa nelle acque cadendo dal motoscafo su cui si trovava. Dopo giorni intensi di ricerca da parte di professionisti dei Vigili del fuoco di Milano, Como e Roma e tanti interventi anche da parte dei Volontari, le ricerche erano state sospese su disposizione della Prefettura una decina di giorni fa. Ma i volontari non hanno mai smesso di cercarla nei giorni disponibili non lavorativi, nella speranza che il lago possa restituire il corpo di Chiara, restituendolo alla famiglia che non ha mai cessati di sperare di poterla seppellire nella loro terra. Quella sera Chiara era caduta in acqua dopo una manovra compiuta da un’amica di 23 anni che aveva improvvisamente preso i comandi del potente motoscafo imprimendo una forte accelerata. I giovani, tornati a terra schoccati, avevano dato alcune indicazioni di dove poteva essere caduta, ma i loro racconti si sono dimostrati lacunosi e imprecisi: quindi le ricerche sono iniziate su una superficie di almeno un chilometro e mezzo, in un ampio rettangolo tra Pisogne, Lovere, Castro e Toline. Nessun mezzo tradizionale e all'avanguardia è stato risparmiato nelle ricerche, con il supporto degli specialisti dei Vigili del fuoco da terra, con elicotteri dal cielo e mezzi in acqua. Nesusna traccia., nonostante le ricerche approfondite e tipograficamente perfette. Sui chilometri quadrati di fondali scandagliati finora sono stati trovati solamente tronchi, rami e fango trasportati dalle piene del fiume Oglio ad una profondità tra i 140 ed i 200 metri. Con una sorta di bosco sul fondale ci vuole molto più tempo del previsto per fare verifiche e controlli dato che si scandaglia una zona con il sonar, che individua le sagome mappate dal gps e verificate con il Rov. La mappatura realizzata in tre settimane di lavoro di professionisti qualificati è servita per escludere alcune zone. La scorsa settimana era stata individuata una sagoma che poteva far pensare a delle gambe , rivelatasi poi come la forcella di un albero. Le operazioni proseguono ora nei fine settimana ad opera della generosità e dell'esperienza sul Sebino di tanti volontari impegnati.
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