ADDIO A FAUSTO, L'INFERMIERE DEI CERVI
Era il 2010 e Fausto Gregorini aveva appena rilasciato un piccolo di cervo in natura e lo stava raccontando ai microfoni di Piuvallitv. Curava gli animali selvatici, quelli che avevano bisogno di aiuto perché feriti, spesso dall’uomo o dai segugi da caccia oppure perché abbandonati della madre perché troppo deboli, dava loro un nome, li accudiva nella stalla trasformata in ricovero per animali, poco sopra l’abitato della frazione di Tù, a Vezza d’Oglio in alta Valle Camonica e alla fine, quando avevano ritrovato le forze, li rilasciava in natura. Fausto Gregorini, professione falegname, per questo era soprannominato “l’infermiere dei cervi”. Accudire gli animali richiedeva molto tempo e fatica, ma era il sogno di Fausto che voleva difendere i più deboli e che si recava dai suoi animali più volte al giorno per nutrirli e per accudirli con amore, per poi liberarli in natura con la collaborazione della polizia provinciale e delle istituzioni. I cervi lo conoscevano e lo ripagavano delle sue attenzioni, vincendo la diffidenza nei confronti dell’uomo e ritrovando le forze e la salute per tornare a vivere liberi. Fausto era grato alle istituzioni, al Comune e alla Provincia con cui collaborava per portare avanti la sua missione e le istituzioni erano grate a lui per il suo prezioso, insostituibile, lavoro. Se ne è andato all’età di 72 anni, è morto improvvisamente questo martedì 23 gennaio a Vezza d’Oglio, nella sua alta Valle Camonica, tra quelle montagne che amava e a piangerlo in queste ore sono la moglie e i figli e tutti i famigliari ma anche le tante persone, associazioni e realtà locali che sapevano che in Fausto avrebbero sempre trovato un aiuto genuino e spontaneo e che si apprestano a dare l’ultimo saluto, questo giovedì 25 gennaio alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di Vezza, all’infermiere dei cervi.
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