CARYL INCAPACE DI SOSTENERE L’INTERROGATORIO

Caryl Menghetti è tenuta sotto stretto controllo medico, nella cella di sicurezza della Psichiatria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII° a Bergamo. La 46enne che ricordiamo, nella serata di giovedi aveva aggredito uccidendo con almeno dieci coltellate, il marito Diego Rota 56 anni, falegname di professione, nella loro villetta in via Cascina Lombarda a Martinengo, nella giornata di lunedi 29 gennaio non è stata in grado di sostenere l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Riccardo Moreschi, che ne ha comunque convalidato l’arresto. Gli inquirenti non hanno dubbi sul movente che andrebbe ricercato nella mente della donna, che proprio nella mattinata del delitto era stata accompagnata dal marito in ospedale a Treviglio in preda ad allucinazioni, fatte di frasi sconnesse e deliranti, indirizzate anche al marito, attraverso le quali si leggevano strane convinzioni, come se il marito volesse fare del male alla loro figlia di 5 anni, risultate poi essere infondate. Le indagini infatti non hanno evidenziato alcun rapporto incrinato con il marito, nè tantomeno nei confronti della figlia, che quella notte dormiva nella sua cameretta. Caryl in passato aveva svolto un’attività di estetista, dedicandosi poi alla gestione di un chiosco all’interno del Parco Suardi a Bergamo. Andrebbero forse ricercate qui le ragioni per le quali sarebbe nuovamente piombare in uno stato di fragilità.

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