MARTINENGO COME NEMBRO, DUE DRAMMI SIMILI
Il dramma consumato nella tarda serata di giovedi a Martinengo, costato la vita a Diego Rota ripropone con sempre maggior insistenza l’annoso problema della gestione delle persone affetta da problemi psichici. A distanza di poche ore dalla tragedia infatti Caryl Menghetti, 46 anni, era stata accompagnata dal marito in ospedale a Treviglio. A quanto pare, la donna aveva manifestato intenti violenti verso il coniuge, ma dopo la visita in Psichiatria sarebbe stata dimessa con una terapia farmacologica, con la semplice indicazione di rivolgersi al medico di base. Passavano poche ore e Caryl infliggeva una decina di coltellate al marito che in quel momento si trovava in camera da letto. Analizzato il rapporto di copia, non risultavano fattori incrinati nel rapporto tra i due, nessuna traccia di maltrattamenti o violenze, gli inquirenti sono quindi portati a pensare che ad armare la mano della donna sia stato il suo disagio psichico. Quanto successo a Martinengo riporta alla mente l’episodio dello scorso ottobre a Nembro, quando Matteo Lombardini 35 anni, uccise a coltellate il padre Giuseppe pochi giorni dopo avere chiesto aiuto in ospedale.Matteo aveva lamentato il fatto di non sentirsi granché bene, alludendo al suo problema mentale, parlando di alcune allucinazioni. Anche lui, come Caryl, era stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale di Alzano Lombardo, ma anche in questo caso non si era ritenuto opportuno il ricovero. Matteo Lombardini, ricordiamo, era stato in cura a un centro psico-sociale ed era seguito da un professionista a Brescia, mentre Caryl Menghetti non risultava in cura presso alcun centro, anche se qualche anno fa, sarebbe stata sottoposta a trattamento sanitario obbligatorio. Negli ospedali i posti per seguire questo genere di pazienti sono sempre pochi, a fronte di un numero purtroppo alto di casi. Conseguenza della mancanza di risorse e strutture sono i frequenti disagi nei reparti ospedalieri di Psichiatria, nelle carceri e inevitabilmente nelle famiglie. Con la sensazione che i fatti che emergono siano solo la punta di un grosso e spaventoso iceberg.
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