DELITTO DI COLOGNO, CONVALIDATO L’ARRESTO
Il giudice Vito di Vita ieri mattina ha raggiunto il reparto di Psichiatria dell’ospedale Papa Giovanni, XXIII°, per l’interrogatorio di convalida dell’arresto di del 45enne accusato dell’omicidio della compagna a Cologno al Serio. L’uomo, difeso dall’avvocato Francesco Pierotti, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Per il nigeriano è scattata quindi la convalida dell’arresto e una volta dimesso dall’ospedale sarà trasferito in carcere. L’autopsia sul corpo della 49 enne, accoltellata giovedì pomeriggio nel monolocale dove la coppia viveva a Cologno al Serio è prevista per la prossima settimana. Sarebbero almeno sette le coltellate inferte al collo e al torace sferrate con un coltello da cucina con una lama lunga una ventina di centimetri. Da una prima sommaria ricostruzione fatta dagli investigatori il nigeriano aveva smesso di prendere i farmaci a novembre: da dieci anni era in cura al Cps di Romano dopo che, nel 2013, la compagna lo aveva denunciato per un’aggressione, mentre un anno dopo era stato sottoposto a un Tso. Da allora aveva iniziato il percorso di cura al Cps e fino a novembre 2023 non sarebbero emersi particolari problemi. Poi, una volta smesso di prendere i farmaci, ha ricominciato a vedere «i fantasmi», perdendo un mese dopo il lavoro. L’8 marzo lei aveva chiamato il 112 perché il compagno aveva dato segni di squilibrio ed erano intervenuti i carabinieri. Una ventina di giorni dopo l’ennesima discussione tra i due, nella corte di via Donizetti, in quel caso erano arrivati gli agenti della polizia locale che lo avevano convinto ad andare al Cps di Romano. Lei lo aveva accompagnato il giorno stesso. Cosa sia poi successo nelle 48 ore successive è ancora da capire.
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