CACCIA ALL'UOMO DOPO L'OMICIDIO DI CASAZZA

Mentre è attesa per venerdì l'autopsia - disposta dalla Procura, programma presso l'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo – che servirà a chiarire se a causare la morte di Mykola Ivasiuk - sia stato il pugno in faccia o il colpo con un bicchiere alla nuca, o la caduta, continuano da parte degli inquirenti del terzo uomo coinvolto nella rissa sfociata in tragedia. A coordinare le indagini – affidate ai carabinieri della compagnia di Clusone – il tenente Maurizio Guadalupi appena arrivato in Valseriana. In carcere al momento di sono due persone: il 29enne calabrese accusato di omicidio – e il bergamasco 46enne accusato di favoreggiamento nella fuga del marocchino tuttora ricercato. Intanto, grazie anche alle telecamere di video sorveglianza che hanno ripreso tutta la scena i carabinieri avrebbero ricostruito cosa accaduto fuori dal Bar Rosy – già al centro dell'attenzione per questioni di ordine pubblico – nella serata di lunedì. I tre che probabilmente si conoscevano, erano seduti fuori dal bar e forse avevano tutti esagerato con l'alcol, dopo un via vai fra l'esterno e l'interno del bar nasce un battibecco e i tre passano facilmente dalle parole ai fatti. Mykola viene colpito con un pugno in faccia e poi da un colpo alla nuca con un bicchiere. Cade a terra. E' uno degli aggressori, capita la gravità di quanto accaduto ad allertare i soccorsi mentre il secondo aggressore se ne va. Quando i sanitari arrivano in posto fanno di tutto per rianimare Mykola ma purtroppo è tutto inutile. Arrivano anche i carabinieri e cominciano le indagini, non si tratta più solo di una rissa, come già accaduto ma di omicidio. Per il momento l'accusa non è ancora stata declinata, per farlo si attendono probabilmente gli esiti dell'autopsia.

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