Chiesta nuova perizia per Monia Bortolotti

Animi accesi al via del processo per duplice infanticidio a carico di Sonia Bortolotti la 28enne di Pedrengo accusata di aver ucciso i figli Alice di 4 mesi e Mattia di 2. La duplice tragedia si è consumata tra il novembre 2021 e l’ottobre 2022, all’interno dell’abitazione di Pedrengo. A motivare i fatti, il pianto insopportabile dei piccoli. A “vivacizzare” l’udienza il pm Maria Esposito, che ha chiesto una nuova perizia psichiatrica alla luce di quelli che per il sostituto procuratore sono i nodi rimasti irrisolti sullo stato mentale dell’imputata, attualmente ricoverata nella Rems di Castiglione delle Stiviere. La Corte d’assise presieduta da Patrizia Ingrascì s’è riservata la decisione, che potrebbe arrivare durante la prossima udienza, in programma il 15 aprile. Due pareri contrastanti. Quelli dei due periti Elvezio Pirfo e Patrizia De Rosa e dalla consulente della difesa Marina Verga, che l’estate scorsa hanno giudicato Monia totalmente incapace di intendere e di volere, perché affetta da un “disturbo depressivo maggiore con caratteristiche psicotiche congruenti all’umore”. Di diverso avviso, gli psichiatri nominati dalla Procura che conclusero per il vizio parziale di mente dovuto a un “disturbo di personalità con caratteristiche borderline”. Resta da capire se l’esito della precedente perizia possa essere stato inficiato da diversi fattori, quali lo stato depressivo grave dell’imputata, determinato dalla perdita dei figli, dalle pesanti accuse nei suoi confronti e dall’esperienza traumatica della carcerazione, o dalle facoltà cognitive intatte e anche considerevoli della donna, con alle spalle studi in psicologia. Contrario a una nuova perizia si è dichiarato l’avvocato difensore Luca Bosisio: “Non si può chiedere di rifare un esame solo perché non è gradito l’esito”. Il legale ha sottolineato che non si tratta di una vittoria della difesa, restare in una Rems per molti anni è una sorta di “ergastolo bianco”.

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