Daisy Bell spara alle valanghe

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La provincia al lavoro per prevenire distacchi valanghivi nella zona del Gaver. In queste ore è entrato in azione Daisy Bell, l'innovativo sistema a gas eli trasportato che permette il distacco programmato di valanghe. Le copiose nevicate dell'ultima settimana - che hanno depositato al suolo circa un metro di neve fresca nella zona delle Prealpi Bresciane e, in particolare, nella zona del Gaver – mettevano, infatti, a rischio il transito sulla strada provinciale 669 del Crocedomini in territorio di Bagolino. Dopo il sopralluogo nel fine settimana dall’esperto nivologo incaricato dalla Provincia, questo martedì sono stati condotti interventi di distacco artificiale degli ammassi nevosi sui pendii più a rischio del Monte Misa; la valanghe, infatti, come detto incombevano sulla strada provinciale. Per l’operazione di prevenzione si è utilizzato il sistema “Daisy bell”, che ha consentito il distacco delle masse di neve instabile. Il sistema è un metodo di prevenzione messo in atto con piccole esplosioni provenienti dalla cosiddetta campana Daisy Bell sospesa e trasportata in quota con il gancio baricentrico di un elicottero. Rilascia una miscela di idrogeno e ossigeno per scuotere e distaccare il manto nevoso. Nella campana vengono miscelati i gas che poi vengono accesi con un sistema elettrico causando una piccola esplosione. L'onda d'urto, diretta verso il basso dalla forma a campana dello strumento, favorisce il distacco della neve; le vibrazioni fungono da stimolo per una valanga programmata. Per gestire questo tipo di emergenza la provincia di Brescia ha istituito un apposito nucleo tecnico operativo valanghe che supporta gli enti locali per il monitoraggio del rischio e nelle decisioni nelle fasi di gestione dell'emergenza. Intanto resta tre marcato su tutto l'arco alpino il pericolo valanghe anche se, come riporta il bollettino niveo-meteo di Arpa Lombardia, alle quote più basse, sotto i 2300-2400 metri, dove le nevicate sono state più pesanti e umide, il manto nevoso sta evolvendo in modo favorevole, consolidandosi grazie al gelo notturno. Al di sopra dei 2300 metri, soprattutto nei versanti in ombra, permangono invece problemi di stabilità legati alla presenza di strati deboli che ostacolano il collegamento con la neve fresca degli ultimi giorni. Il manto nevoso sta ancora subendo assestamenti. Molti pendii hanno già subito distacchi, anche spontanei, con valanghe di grandi dimensioni. Tuttavia, è necessario prestare attenzione ai pendii non ancora scaricati, che potrebbero cedere anche con un debole sovraccarico. Sono inoltre possibili distacchi a distanza in caso di eccessivo sovraccarico. Gli esperti raccomandano la massima prudenza.

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