Un viaggio ai confini della guerra

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Nei villaggi al confine con la Russia dove il conflitto in atto da oltre tre anni ha raso al suolo tutto, nei campi profughi o nei centri che li accolgono, nelle parrocchie dove trovano una casa temporanea, nei villaggi sperduti dove dopo l'occupazione russa restano solo donne, bambini ed anziani, fino ad arrivare alle associazioni che si occupano dei militari, ai centri ricreativi per i bambini. Qui i volontari camuni al seguito dell'associazione Amici in cordata nel mondo hanno distribuito pacchi famiglia, vivere, generi di prima necessità, coperte, medicinali, materiale sanitario. Per farlo hanno percorso oltre 7 mila chilometri in nove giorni. E' il settimo viaggio umanitario dall'inizio del conflitto. Il secondo nel cuore caldo del conflitto russo-ucraino. Sono partiti in otto, e dopo aver fatto tappa a Leopoli da padre Igor il loro contatto in loco, insieme a suor Olexia della Caritas di Kharkiv hanno fatto la distribuzione, cittò per città, paese per paese, casa per casa. Ovunque siano andati hanno trovato accoglienza, calore, speranza, altrettanto ne hanno portato. Il viaggio si è concluso il 2 aprile il giorno che ha visto i nostri ripercorrere a ritroso i 2500 chilometri che separano la nostra valle dalla città di Kharkiv. E' stato un viaggio carico di emozioni, un viaggio all'ascolto di questa gente che non ha voce, ma tanta speranza di ritrovare libertà e giustizia. Con grande dignità stanno affrontando prove incredibili. Alla fine di questo viaggio a cui ho avuto il privilegio di partecipare, restano tante emozioni e tanti sentimenti, tante storie che hanno toccato il cuore. Vi racconteremo tutto il viaggio umanitario degli amici in cordata nel mondo in una delle prossime puntate della nostra trasmissione di approfondimento l'A(f)fondo.

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