BOSSETTI: LE MOTIVAZIONI DELL'ERGASTOLO

Mentre gli avvocati difensori di Massimo Bossetti lavorano alla stesura di ricorso di Cassazione, ultimo atto della complicata vicenda processionale che vede il muratore di Mapello accusato dell'omicidio di Yara Gambirasio, sono stete rese note le motivazioni d'apello che formano l'ergastolo. Nella ricostruzione che la Corte presieduta da Enrico Fischetti, fa della la sera del delitto, vengono posti alcuni elementi fermi, su tempi e tragitti, fino alle 20. 380 pagine in cui vengono riepilogati gli elementi probatori, in particolare telecamere e celle telefoniche, che proverebbero che Bossetti quel 26 novembre del 2010, era nei pressi della palestra da cui la 13enne di Brembate è uscita alle 18.40, senza però fare ritorno a casa. Qualcuno l'ha presa durante il tragitto, sostiene con certezza la Corte d'Assise, perchè alle 18.44 parte l' sms che Yara scrive ad una amica e alle 18.55 il suo telefonino aggancia la cella di via Ruggeri compatibile con le strade verso casa. E' nei successivi 10 minuti che Yara scompare. Chi ha incontrato? Secondo i giudici, i diversi passaggi del furgone Iveco Daily di Bossetti, proprio nelle vie adiacenti la palestra, registrati delle telecamere, dalle 17.45 in poi quando il cellulare del muratore incrocia la cellula telefonica di Mapello, è la prova che il muratore si sarebbe aggirato in zona, in attesa di qualcosa o qualcuno e avrebbe avuto, secondo le accuse, tutto il tempo per raggiungere il campo di Chignolo d'Isola, dove Yara viene lasciata agonizzante e dove verrà trovata, senza vita. Accuse contestate dalla difesa che tornerà a fare valere la propria tesi nell'udienza di fronte alla Suprema Corte potrebbe essere fissata nella primavera del 2018.

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