PUGNO DURO CON I BRACCONIERI
Tre giovani bracconieri nei guai. Si tratta di un 18enne di Rogno e di due camuni poco più che ventenni, di Artogne e Berzo Inferiore. Li hanno beccati in zona protetta di ripopolamento degli ungulati, alla mano di Sovere, l'altra notte, in atteggiamento sospetto gli uomini della polizia provinciale di Bergamo che ha intensificato i controlli anche notturni per prevenire la caccia di frodo. Tante le operazioni nel mese di ottobre, l'ultima proprio qualche giorno fa quando una pattuglia della Polizia provinciale in servizio di monitoraggio e controllo notturno ha intercettato due auto ferme in una radura all’interno dell’Oasi di Protezione/Zona di ripopolamento della Mano di Sovere, una zona ricca di cervi e caprioli. Sui due veicoli due dei tre giovani che alla vista degli agenti si sono liberati di un faro alogeno dichiarando che erano in zona per osservare gli ungulati. Non è sfuggito all’occhio degli Agenti la presenza di un fodero di carabina sui sedili posteriori di uno dei due fuoristrada. Gli accertamenti hanno permesso di risalire ad un terzo uomo, il 18enne di Rogno proprietario di una delle due auto ed irreperibile al momento ma che, resosi conto della situazione ormai compromessa, è tornato spontaneamente verso gli automezzi dal nascondiglio poco lontano dove si era ricoverato. Aveva con sé una carabina da caccia di grosso calibro basculante munita di ottica ad alta definizione con le relative munizioni. Gli agenti hanno quindi sequestrato le armi e i mezzi. I tre devono rispondere di caccia in Oasi di Protezione, uso di armi, di ottiche e di mezzi vietati. Si tratta di violazioni penali di particolare gravità, i tre rischiano pesanti ammende, provvedimenti di revoca della licenza di porto di fucile e la confisca di tutti i beni sequestrati. Questa è solo l'ultima delle attività messe in atto dalla polizia provinciale di Bergamo. Altri numerosi interventi sono stati effettuati nel mese di ottobre Il 3 ottobre, a Pradalunga in località Cornale, è stato accertato l'abbattimento di un capriolo impigliato in una rete, da parte di un cacciatore abilitato unicamente alla caccia collettiva al cinghiale, alla volpe e alla selvaggina migratoria. Il 4 ottobre, a Lenna, è stata constatata la detenzione di un rapace in una gabbia all'interno di un pollaio. L'11 ottobre, a Gaverina Terme in località "Roccolo Colle Gallo, è stato trovato un impianto di cattura con reti, trappole, gabbie con richiamami vivi. Altre trappole sono stati individuate il 12 ottobre in un uliveto di Costa Volpino. A Gazzaniga un cacciatore deteneva in una gabbia una Cincia Mora appartenente a specie protetta. Armi e altre trappole sono state ritrovate in casa del cacciatore. A Nembro il 22 ottobre è stato sequestrato un impianto illegale per l'uccellagione, il 25 a Zogno.
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