SALLAKU DI NUOVO IN MANETTE

Tornano di nuovo in carcere Gezim Sallaku e i suoi fratelli. L'ex presidente del Darfo calcio era stato arrestato in flagranza il 5 novembre scorso insieme ai fratelli Isuf, Gazmir e Taulant per detenzione illegale di armi da fuoco ma alla fine erano stati scarcerati perché l'altro fratello Saimir, già in carcere perché ritenuto membro di una banda di italiani e albanesi dedita al traffico di droga si era assunto la colpa. Le indagini su mandato del pm e affidate ai carabinieri delle compagnie di Breno e Clusone sono però andate avanti e ora anche i tre fratelli allora scarcerati hanno raggiunto gli alti due a Canton Mombello. Tra le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del tribunale di Brescia due hanno raggiunto due donne della stessa famiglia finite ai domiciliari. Dopo che i militari, indagando appunto sul traffico di droga nell'ambito dell'operazione reticolo, durante una perquisizione nella villa di Sale Marasino, aveva trovato in una valigetta, tre pistole e diverse munizioni, i quattro imprenditori albanesi erano stati prima arrestati e poi rimessi in libertà dal Gip che aveva convalidato l’arresto ma che non aveva applicato alcuna misura cautelare, ritenendo che gli indizi raccolti non fossero pienamente univoci a ricondurre il possesso delle pistole a tutti i componenti della famiglia. Nella decisione del Giudice aveva avuto un peso determinante la confessione di Sallaku Saimir, che era già ristretto in carcere per il suo arresto del 18 ottobre 2018 (era stato fermato nell’area industriale di Piancamuno subito dopo aver ceduto 1 Kg di cocaina a favore di due acquirenti italiani della zona). Da Canton Mombello Saimir si era assunto tutte le responsabilità in ordine al possesso delle armi da fuoco. Nel frattempo i Carabinieri di Breno e Clusone, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Brescia, hanno continuato ad indagare smontando punto per punto il contenuto della memoria autoaccusatoria, rimettendo gli esiti investigativi all’Autorità Giudiziaria. Sulla scorta di questi accertamenti è stata emessa la nuova ordinanza di misura cautelare con la quale sono stati disposti gli arresti domiciliari anche nei confronti di due donne della famiglia.

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