VERSO LA CHIUSURA TOTALE

I sindaci dei capoluoghi lombardi e il presidente di Anci Lombardia, chiedono al Governo di chiudere tutto adesso (tranne i servizi essenziali) per ripartire il prima possibile. Le mezze misure, come si è verificato in queste settimane, non servono a contenere questa emergenza, ha affermato sulla sua pagina Fecebook il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo l'incontro in videoconferenza. Infatti, i dati forniti in queste ultime ore denunciano il fatto che è salito a 468 il numero dei decessi : 135 in più in un solo giorno). Il Presidente Attilio Fontana ha dato ieri sera “una buona notizia” che arriva dalla zona rossa di Lodi-Codogno, dove l'evoluzione dei contagi si sta invertendo. È il dato da cui è partito l’incontro coi sindaci da cui è arrivata l’indicazione di chiedere al governo misure ancora più stringenti, se i numeri si riducono dove ci sono state misure rigorose come in zona rossa. I dati sottolineano che le persone anziane con un quadro clinico già compromesso per l’87% ha più di 75 anni, l’11% ne ha fra 65 e 74 e il 2% fra 50 e 64 anni. Attualmente ci sono 644 posti nelle terapie intensive lombarde disponibili per pazienti affetti da coronavirus. Ai 723 che erano all’inizio ne sono stati aggiunti 223, arrivando a 946. E nei prossimi giorni ne verranno aperti altri 200. Da quando è iniziata l’emergenza - ha spiegato l’assessore Gallera - le terapie intensive hanno gestito 778 pazienti e dimessi 103, i deceduti sono stati 80. Il 25% dei pazienti non è più in TI, e oggi stiamo cercando di far ruotare il più possibile i pazienti, individuando altre strutture che possano ospitare i pazienti meno gravi. Ma “vanno fermate ascisse di crescita dei contagi e quindi rilanciamo l'appello ad osservare ancora più scrupolosamente le indicazioni. I risultati li possiamo vedere nell’arco di 7/10 giorni, quindi con il presidente Fontana abbiamo condiviso la necessità di mettere in campo misure ancora più forti: stiamo valutando un eventuale inasprimento molto più forte con la chiusura di tutte le attività produttive e del trasporto pubblico locale: a questo punto per 15 giorni si prospetta la chiusura per evitare qualsiasi occasione di uscire di casa e soffocare la diffusione del virus”. La decisione, però, attualmente è ancora sul tavolo del Presidente del Consiglio che sta valutando, con tecnici ed esperti, la possibilità e l'opportunità di applicare una tale misura.

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