INDAGINE SU OSPEDALE E ZONA ROSSA
Un fascicolo iscritto a carico di ignoti per epidemia colposa, aperto dalla Procura di Bergamo al quale si aggiunge la visita che i carabinieri del Nas di Brescia hanno fatto negli uffici direzionali dell’ospedale di Alzano e in quelli dell’Asst Bergamo Est, di cui il Pesenti Fenaroli fa capo. Da lunedì all'Ospedale Bolognini di Seriate è in corso l'acquisizione di documentazione: in particolare, la lista delle persone sottoposte a tampone (e i relativi esiti) dal 23 febbraio, quando ad Alzano, si ferificarono i primi casi di Covid19 in Bergamasca, ma anche i protocolli di intervento diramati da ministero della Salute e Regione.Un’inchiesta che potrebbe lontano, fino alla mancata istituzione della zona rossa che in queste ore vede Regione e Governo rimpallarsi le responsabilità. Dunque, non è escluso che si possa passare dal livello sanitario a quello politico. In questa prima parte dell'inchiesta si cercherà di stabilire quanto avvenuto nei giorni a ridosso del 23 febbraio e se vennero eseguite tutte le procedure corrette. Dunque, quello dell’ospedale di Alzano sarà il filone principale di un’inchiesta che potrebbe risultare articolata e allargarsi ad altre zone della Bergamasca. Nel frattempo molti degli abitanti di Alzano e dei paesi limitrofi che hanno perso i propri cari stanno costituendo un comitato. Cosa successe quella domenica 23 Febbraio ad Alzano? Dopo la scoperta dei primi due pazienti positivi, transitati per il reparto di chirurgia e il pronto soccorso, quest’ultimo viene chiuso nel primo pomeriggio e riaperto in serata. Quel lasso di tempo a cosa è servito? L’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, cui ieri l’Asst Bergamo Est ha inviato una prima relazione sull’accaduto, ha spiegato come sia falsa la ricostruzione secondo la quale «dopo il primo contagiato il pronto soccorso non è stato sanificato prima della riapertura». Qualche settimana fa in una lettera ai giornali due dipendenti del Pesenti-Fenaroli avevano invece descritto il contrario , vale a dire la mancata sanificazione prima della riapertura del pronto soccorso e il mancato allestimento di un triage dove far affluire i contagiati. Nessun commento da parte dell'Asst di riferimento. Altro filone importante la mancata istituzione della zona rossa. A chi spettava prendere questa decisione? Un'inchiesta, quella della Magistratura bergamasca molto delicata che come sottolineato dal procuratore facente funzioni Maria Cristina Rota, va condotta con il massimo della serenità e riservatezza nel rispetto delle vittime e dei loro familiari, ma anche degli operatori sanitari, medici e paramedici, categorie che stanno dando il massimo e che contano tra le loro fila non pochi decessi.
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