DOLOROSA CONFERMA SU IUSCHRA

Gli esami anatomo-patologici effettuati sul cranio trovato da alcuni cacciatori lo scorso 4 ottobre nella zona fittamente boscosa tra Caino e Serle in Valle Sabbia non lasciano dubbi: quei resti appartengono a Iuschra Gazi Zallotul, la 12enne bengalese autistica scomparsa il 12 luglio 2018 attorno alle 10.30 del mattino sull'altopiano di Cariadeghe a Serle, nella zona della trattoria “Blachì”. Lo ha affermato il perito del Tribunale che ha fatto analizzare dal laboratorio di Medicina legale dell’ospedale Civile di Brescia che ha confrontato una traccia estratta da un molare del teschio con i profili genetici dei due genitori per giungere alla conferma. Ieri i familiari della ragazzina, papà e mamma, sono stati convocati in procura a Brescia e sono stati i titolari dell’inchiesta, Antonio Bassolino e Donato Greco, a comunicare loro l’esito. Di conseguenza il caso, anche a livello giudiziario, è stato chiuso: sarebbero quindi escluse nuove attività di sopralluogo per trovare nuovi resti nella zona. I magistrati hanno dato il nulla osta per il funerale. Il papà, che fin dalla scomparsa aveva seguito le ricerche e sperava che quel cranio emerso ai primi di ottobre non fosse della figlia, ora si è dovuto arrendere alla tragica conferma. Iuschra, quel mattino, era sgattaiolata fuori dal pulmino che l'aveva trasportata con altri ragazzi a Cariadeghe, si era messa a correre verso il bosco e in pochi secondi si era eclissata. Gli accompagnatori si sono subito messi al suo inseguimento, ma tutto è stato inutile: per settimane le ricerche della bambina sono state affidate a numerose squadre di professionisti e volontari. Ma alla fine sono state interrotte, fino al ritrovamento casuale del 4 ottobre scorso. Probabilmente Iuschra è caduta in una delle tante cavità carsiche della zona, mentre i temporali e anche gli animali avrebbero poi portato in superficie i resti. Non a caso gli stessi ricercatori sottolineano come quella zona fosse molto impervia e impossibile da raggiungere. Nei mesi successivi, una responsabile della Fobap Onlus, la Cooperativa cui era affidata Iuschra e che aveva organizzato la gita, era stata condannata dal Tribunale di Brescia per omicidio colposo, patteggiando la pena a 8 mesi.

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