BLITZ ANTIDROGA, SETTE ARRESTI

Come le api sui fiori appena il polline arrivava (in questo caso parliamo di decine di chili di cocaina e di hashish) i clienti svolazzavano intorno ai pusher, ce n'era per tutti: padri di famiglia e uomini facoltosi, ragazzini appena maggiorenni, operai, manager, studenti e anche minori. Il centro di Boario Terme era diventato una piazza di spaccio importante per una organizzazione criminale che movimentava fino a 4 chili di cocaina ed hashish con guadagni fino a 300 mila euro al mese. Faceva capo ad un gruppo di nordafricani, principalmente marocchini e tunisini con base in provincia di Bergamo; a Boario operavano i cavallini che raccoglievano le briciole dei guadagni e dimoravano in strutture del centro abbandonate. A decapitare l'organizzazione un'indagine dei carabinieri della compagnia di Breno nell’ambito di un’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica – Didrezione Distrettuale Antimafia – dai sostituti procuratori Claudia Passalacqua e Teodoro Catananti. L'indagine è partita da alcuni controlli del territorio dopo che ad inizio anno i residenti nella zona fra il centro congressi la stazione e Boario Centro avevano segnalato la presenza di alcuni giovani nordafricani che dimoravano in alcuni stabili abbandonati del comune termale. In concomitanza alla loro permanenza in zona si era intensificata la presenza di persone, anche di giovane età, che in maniera fugace si incontravano con gli stranieri a tutte le ore del giorno e della notte. I carabinieri a questo punto intensificano i controlli, fanno qualche arresto e risalgono la piramide dello spaccio. Questo martedì l'epilogo con l'arresto di sette persone. A capo dell'organizzazione criminale – proprio perché si è configurata questo tipo di struttura a coordinare le indagini è stata la DDA di Brescia – due cittadini tunisini di 32 e 28 anni (entrambi pregiudicati) che avevano reclutato alcuni giovanissimi connazionali, poco più che maggiorenni, irregolari sul territorio nazionale, che si occupavano dello spaccio al dettaglio di cocaina e hashish a favore di diverse decine di clienti della valle. Smerciavano circa cento grammi di polvere bianca al giorno, circa 4 chili al mese per un guadagno come detto vicino ai 300 mila euro. Il 32enne e il 28enne si servivano anche di due corrieri, un pregiudicato 52enne di Malonno e un 28enne di Capo di Ponte che avevano il compito di fare la spola tra i fornitori residenti in provincia di Bergamo e i pusher che smerciavano a Darfo Boario Terme. In questi mesi dunque fra la provincia di Bergamo e la Valle Camonica sono passate decine di chili di roba. L'operazione, come detto, è partita anche grazie alle segnalazioni dei cittadini che avevano notato nel centro della cittadina termale movimenti sospetti. La vigilanza del territorio è certo compito delle istituzioni e delle forze dell'ordine ma è importante che tutti i cittadini stiano attenti a situazioni anomale e le segnalino tempestivamente alle forze dell'ordine.

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