VIOLENZA AL CORSO PER MODELLE
Un sogno frantumato per tante giovani, alcune delle quali rimaste con cicatrici indelebili nell’anima. I fatti risalgono al 2018, quando, dopo la denuncia da parte dell’ospedale di Rovigo, scattano le indagini della procura di Bergamo. Nel mirino degli inquirenti un’agenzia per la formazione di aspiranti modelle, con sede a Gorlago, chiusa dopo le perquisizioni. Il titolare un 61enne, originario di Reggio Calabria è finito a processo per violenza sessuale: il pm per lui chiede oggi 8 anni di condanna. L’uomo si difende dicendo "non è vero niente" si tratta "solo di una vendetta nei miei confronti". Ma le ragazze, di cui cinque minori, sentite dagli investigatori, confermano tutto. L’agenzia promuoveva la sua attività sui social e altri canali web, e i riscontri giungevano ben presto essendo che, oltre al ventilato successo, alle giovani frequentanti i corsi veniva garantita una retribuzione, cosa che peraltro avveniva in modo contrario, erano le aspiranti modelle che pagavano e gli introiti servivano per alimentare economicamente l’attività. I fatti ci riportano al 2018 quando l’agenzia organizza una tre giorni a Gorlago con una decina di ragazze che si iscrivono ai corsi. Per quelle che arrivano da fuori provincia viene anche garantita l’ospitalità. Una full immersion nel mondo della moda che per una delle partecipanti, 15enne, si trasforma in un abuso sessuale da parte dell’uomo. Per l’accusa dopo averla fatta bere: "Tre bicchieri di vino per una ragazzina bastano a farla stare male" ha sottolineato il pm. Al ritorno a casa la ragazzina va all’ospedale con la mamma, e il certificato medico apre il vaso di pandora. A questo si aggiunge il caso della ragazza che aveva risposto all’inserzione dell’agenzia semplicemente per essere assunta per fare le pulizie: "Ma no, sei così carina, tu dovresti fare la modella", si era sentita dire dall’imputato. Il 61enne, secondo la ricostruzione, durante un servizio fotografico aveva approfittato della giovane. La vittima era rimasta scossa da quella situazione tanto che appena uscita dal corso era andata alla caserma dei carabinieri di Trescore Balneario per fare denuncia, poi ritirata per paura. Un caso questo analogo a un precedente del 2015, quando un’altra vittima aveva ritirato la denuncia per timore di non essere creduta. La pm Laura Cocucci ha chiesto una condanna a 8 anni, la legale di parte civile per la 15enne Elisa Gaddi ha avanzato la richiesta di risarcimento provvisionale di 50mila euro.
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