NOMINATO UN PERITO PER LA MORTE DI ELENA CASETTO

Sarà una super perizia affidata a Francesco De Ferrari, medico legale dell’università di Brescia a cercare di fare chiarezza sulla morte di Elena Casetto la 19 enne che la mattina del 13 agosto del 2019, morì soffocata dal fumo e dai vapori bollenti dell’incendio che lei stessa aveva appiccato nel reparto di psichiatria dell’Ospedale Papa Giovanno XXIII° di Bergamo. Il magistrato ha ritenuto opportuno valutare un terzo parere, essendo discordanti quelli dei due consulenti di parte. Il processo vede imputati i due addetti della squadra antincendio all’epoca dipendenti della società che gestiva il servizio all’ospedale: se Elena è morta nel giro di pochi secondi l’intervento tempestivo non l’avrebbe comunque salvata. Al contrario, se il decesso è sopraggiunto nel giro di minuti la rapidità d’azione della squadra avrebbe forse potuto fare la differenza. Il consulente dell’accusa sottolinea come oltre alle fiamme sul corpo, il calore scaturito all’interno della stanza e di conseguenza alle vie aeree avrebbe portato ad un arresto cardiaco. Il consulente della difesa, parla di flash fire , ovvero una mprte in pochi secondi dovuta alla massa di aria calda che investe una persona. Il flash fire, secondo Marchesi, non si è però verificato nel reparto di Psichiatria perché mancherebbero le condizioni dell’ambiente per crearlo. La parola passa ora al perito che dovrà stabilire quale delle due teorie sia quella più accreditabile e lo comunicherà al giudice nel corso dell’udienza fissata per l’1 febbraio 2024. Nel frattempo i due difensori hanno comunicato che i loro assistiti hanno scelto di non sottoporsi all’esame in aula.

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