GIUSTIZIA RIPARATIVA PER L'OMICIDA DI CAROL

Davide Fontana, l’omicida Carol Maltesi, ritrovata in pezzi in alcuni sacchi della spazzatura in un dirupo a Paline di Borno nel marzo 2022, e condannato a 30 anni, potrebbe usufruire “di un programma di reinserimento nella società”: dunque ammesso alla giustizia riparativa. Si tratta del primo caso in Italia, in base alla legge Cartabia: la richiesta è stata avanzata alla Corte d’Assise di Busto Arsizio, che nel maggio scorso l’aveva condannato: ora è arrivato il parere favorevole all’iter. La vicenda non incide sulla pena che Fontana dovrà scontare, ma si tratta di “ricostruire, come prevede la legge Cartabia, un legame con la comunità”. L’istanza è stata presentata dal legale di Davide Fontana che l’11 gennaio 2022 aveva ucciso Carol Maltesi, la 26enne con la quale aveva una relazione, poi l’aveva fatta a pezzi, messa in un frigorifero e poi messa in sacchi della spazzatura gettati in un dirupo a Paline di Borno dove furono ritrovati casualmente da un passante la sera del 20 marzo 2022. Un delitto efferato, risolto in breve tempo dai Carabinieri della Compagnia di Breno, coordinati dal Capitano Filiberto Rosano, risaliti all'omicida grazie ad una acuta intuizione di Andrea Tortelli, direttore del quotidiano online Brescia News che era riuscito a risalire a Carol grazie alla pubblicazione dei tatuaggi rilevati dalla scientifica sui miseri resti della donna. Davide Fontana, bancario 44enne, durante l’interrogatorio fatto dai carabinieri del Comando di Brescia aveva ricostruito la vicenda. Nel maggio scorso Fontana era stato condannato a 30 anni di carcere. La giustizia riparativa non è alternativa all'ambito penale, e quindi non porta a uno sconto di pena, e non incide in quello civile, ma è una forma di risoluzione del conflitto, complementare al processo, basata sull'ascolto e sul riconoscimento dell'altro con l'aiuto di un terzo imparziale: un mediatore. Proprio davanti al mediatore si ritroveranno le parti (non i familiari di Maltesi che hanno già detto no) per stabilire quale percorso dovrà affrontare Fontana che potrebbe addirittura operare come volontario in un centro antiviolenza. La norma che prevede l'inserimento di un reo nel percorso di giustizia ripartiva è del tutto nuova: le parti dovranno incontrare un mediatore ma, trattandosi di una novità assoluta, non è ancora prevedibile una tempistica né come potrà tradursi in modo concreto il percorso di Fontana. Per ora il Padre di Carol che vive ad Amsterdam, rintracciato dal suo avvocato, per ora si è dichiarato amareggiato e indisponibile a qualsiasi confronto con l'assassino di sua figlia.

Commenti

Nessun commento è stato ancora pubblicato.
Condividi la tua opinione qui sotto!

Lascia un commento

* Tutti i campi contrassegnati sono obbligatori