44ENNE CONDANNATO PER MALTRATTAMENTI
13 anni di violenze fisiche e psicologiche, tanto ha dovuto sopportare la 35enne, moglie di un 44enne residenti in un paese della Valle Calepio. L’uomo, finito a processo, è stato condannato a 4 anni e 10 mesi di carcere. Lei ha raccontato di una lunga serie di violenze durate 13 anni, fino al 2023. mentre il marito, negando le accuse, ha parlato della gelosia della donna. Due situazioni opposte quelle dibattute in aula. Il collegio, presieduto dal giudice Patrizia Ingrascì, nel condannare l’uomo ha ritenuto veritiero quanto raccontato dalla donna. Una sentenza, di primo grado, più pesante dei tre anni e mezzo chiesti dall’accusa nell’udienza di settembre. La difesa aveva invocato invece l’assoluzione, ritenendo che non fosse stata raggiunta la certezza per condannarlo. Dal canto suo la moglie ha raccontato dei lividi che aveva sul braccio e sulla gamba, il giorno del matrimonio, a causa delle prese strette dell’uomo, che l’avrebbe anche minacciata con un coltello. Un giorno, dopo averla presa a calci in pancia, la trascinò per i capelli, staccandole il cuoio capelluto. A tenerla legata, come spesso capita in queste situazioni, la speranza che l’uomo cambiasse. Fino a che il 16 settembre 2023, decide di andarsene da casa con i figli, dopo aver ricevuto un pugno in viso. A ospitarla la suocera, che le consigliò all’inizio di denunciarlo, salvo poi schierarsi con il figlio. Il marito, nel negare la versione della moglie, si era definito “imbarazzato dal racconto colorito che ha fatto”, sostenendo essere l’esatto contrario.
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