La lite ripresa dalle telecamere

Sarebbero state le telecamere ad indicare agli inquirenti chi ha sparato nel primo pomeriggio di sabato a Pontirolo, a Roberto Guerrisi. Il 42enne di Boltiere è stato ucciso con un colpo di pistola al volto al termine di una lite avvenuta fuori dalla DB Car di via Bergamo e sarebbero state proprio le telecamere della concessionaria ad indicare nel 58enne Rocco Modafferi, l’autore dell’omicidio. La vittima si era presentata alla concessionaria una prima volta sabato mattina, e una seconda volta sabato pomeriggio accompagnato da alcuni parenti, per chiedere spiegazioni di quell’occhio nero comparso sul volto della figlia 19enne, fidanzata con un 22enne della famiglia Bonfiglio titolare della concessionaria. Ne sarebbe nata una lite sfociata in sparatoria e in tragedia. I carabinieri della compagna di Treviglio e del Nucleo Investigativo di Bergamo hanno interrogato a lungo i diversi membri delle due famiglie, entrambe di origini calabresi ma residenti da anni in bergamasca, coinvolte nella lite, e ala fine hanno arrestato lo zio del ragazzo, anche lui residente a Boltiere, per omicidio volontario e hanno denunciato per favoreggiamento il titolare della ditta, ovvero il padre del ragazzo e il ragazzo stesso, perché avrebbero cercato di negare le responsabilità del parente. Manca ancora all’appello l’esito del test dello stub per accertare chi abbia sparato e l’arma del delitto, ma il quadro pare ormai chiaro. Si attende anche l’esito dell’autopsia condotta sul corpo di Roberto Guarrisi, nato a Reggio Calabria ma residente da vent'anni circa nella bergamasca e dipendente della Tenaris Dalmine. Era padre di tre figlie, una delle quali da qualche mese frequentava un membro della famiglia Bonfiglio. Pare che giovedì i due giovani abbiano litigato tanto che i vicini hanno chiamato i carabinieri che al loro arrivo hanno trovato la ragazza con segni di pugni e schiaffi sul volto e l’hanno portata in ospedale a Treviglio dove hanno raccolto la sua denuncia. Questo ha spinto suo padre Roberto Guerrisi a recarsi a casa dei genitori del ragazzo, per affrontarli e chiarire la vicenda. Non ottenendo risposte in mattinata, è tornato nel pomeriggio insieme ad un gruppo di parenti. Dopo un violento diverbio fuori dai cancelli, i due spari, uno dei quali ha raggiunto Roberto Guerrisi al volto.

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