Altra perizia per Sangare

E’ ricomparso questo venerdi mattina in aula al tribunale di Bergamo Moussa Sangare, il trentenne in carcere da fine agosto per l'omicidio di Sharon Verzeni. In questo caso l’accusa era di maltrattamenti nei confronti della madre e della sorella, minacciata con un coltello a maggio dello scorso anno. Il giovane sarà giudicato con rito abbreviato, il 9 aprile il conferimento dell'incarico al perito. Madre e sorella non si sono costituite parti civili. Tre le denunce fatte dalle due donne una del 2023 e la terza a maggio dello scorso anno. In quell’occasione avrebbe minacciato la sorella con un coltello, afferrandola alle spalle mentre ascoltava musica con gli auricolari, in cucina. E sempre quel giorno le avrebbe sferrato due pugni al volto, ferendola al labbro. Nel capo di imputazione si parla di insulti e reiterate minacce, anche di morte, con continue richieste di denaro alla madre, per altro colpita da un grave ictus nel 2023. L'ultima denuncia aveva attivato il codice rosso e la pm Laura Cocucci aveva disposto l'allontanamento dall’abitazione a Suisio, dove era però tornato un mese dopo. La difesa ha chiesto e ottenuto di accedere al rito abbreviato condizionato però a una perizia psichiatrica, che, di nuovo, valuti la capacità del trentenne sia di stare in giudizio sia di intendere e di volere al momento dei fatti.

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