DELITTO BONOMELLI, LA SENTENZA DOPO IL 23 LUGLIO

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Durante l’udienza del processo a carico dei quattro imputati per la morte di Angelo Bonomelli, ritrovato senza vita dopo essere stato narcotizzato abbandonato la sera del 7 novembre 2022 nella sua auto in un parcheggio di Entratico, gli avvocati della difesa hanno chiesto l’assoluzione dal reato di omicidio volontario con dolo eventuale per Rodolfo Luigi Gherardi e Jasmine Gervasoni e la riqualificazione del reato di rapina in favoreggiamento per l’uomo e l'assoluzione per la giovane. La difesa ha affermato che entrambi hanno avuto "la medesima percezione di non pericolo per la vittima", in quanto Matteo Gherardi appariva tranquillo e "sanno che non era nuovo" a questo tipo di somministrazioni. "Gli imputati non conoscevano le condizioni fisiche di Bonomelli, un anziano attivo, intraprendente, pieno di voglia di fare". L’anziano, ricordiamo, venne stordito con un forte ansiolitico, poi fu portato in un parcheggio di Entratico con la sua auto, sistemato sul lato del guidatore, e furono rubati l'orologio d’oro, i contanti e il telefonino, per poi essere abbandonato privo di sensi nell’abitacolo dove, nel corso della notte, morì. Jasmine e Rodolfo seguirono Poretti e Gherardi a bordo della Polo del padre, sulla quale poi caricarono gli altri due per tornare alle loro faccende. Secondo l’accusa, Jasmine Gervasoni avrebbe fatto da palo quando, insieme al fidanzato e al padre di lui, era tornata nel parcheggio un paio d’ore dopo aver abbandonato Bonomelli per assicurarsi che stesse bene: "Dalle immagini riprese dalla telecamera, si vede una persona camminare avanti e indietro sul marciapiede mentre parla al cellulare, ma non è detto che sia lei. E poi chi fa da "palo" non si distrae dal suo compito parlando al telefono". Alla sbarra, sono chiamati anche Matteo Gherardi, il figlio di Rodolfo e fidanzato di Gervasoni, e Omar Poretti. Eventuali repliche il 23 luglio, poi la decisione della Corte.

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